Una bizzarra compagnia prende l'incarico di rivisitare la Preistoria tentando di mettere in scena una rappresentazione dell'epoca, una commedia dalle mire didattiche-educative mal riuscita che si trasforma in una vera e propria commedia degli errori. Errori di anacronismo, di interpretazione, di approssimazione, teorie errate o addirittura inventate, un approccio troppo disinvolto alla Storia e alla paleoantropologia. Il testo da cui trae ispirazione lo spettacolo è "Il più grande uomo scimmia del Pleistocene" scritto da Roy Lewis nel 1960, un originale romanzo di fantascienza ambientato in un lontanissimo passato. Nessuna Terra di Mezzo o mondo parallelo, niente astronavi o poteri magici, solo un uomo a capo della sua orda, in un territorio non meglio specificato dell'Africa: tra Ruanda, Uganda e Congo. Siamo intorno a 1.782.010 anni fa nell'epoca geologica chiamata Pleistocene che va da 2,58 milioni a 11.700 anni fa, corrispondente al periodo finale delle glaciazioni con l'arretramento dell'ultimo ghiacciaio continentale. In circa un'ora vedrete scorrere tutti questi milioni d'anni davanti ai vostri occhi: eventi, scoperte, evoluzioni, tutto condensato nel tempo della rappresentazione. Gli attori interpreteranno ognuno uno stadio dell'antropogenesi rappresentando una specie umana specifica: l'australopiteco, l'Homo habilis, erectus, sapiens, sapiens sapiens. La guida di questo viaggio è affidata a l'unico uomo moderno in scena, un divulgatore scientifico che approfondirà i temi trattati cercando di intessere un continuo interscambio col Olocene, (epoca geologica in cui attualmente viviamo e ci evolviamo) avrà le redini della Storia e vi terrà la mano durante i salti temporali più bruschi. Rivivere un'ipotetica quotidianità pleistocenica servirà a trovare i punti comuni e di differenza con la nostra epoca: la ricerca delle comodità, gli scontri generazionali, i sentimenti. Vi sorprenderà scoprire quante delle nostre abilità derivino da questi lontani antenati. Sapreste vivere in un mondo primordiale e a quale stadio evolutivo vi sentireste più vicini?
Lucrezia Lanza (regista)
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